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DESIRE’E, UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA

  • Alessia Maria DI Biase
  • 30 ott 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Qualche giorno fa’, passeggiando per il lungomare vedo un gruppo di quattro – cinque ragazze di cui una stesa sul cornicione, che cadeva a picco sul mare, e che cercava di percorrerlo strisciandonci sopra mentre le amiche la riprendevano con il cellulare.

Tutto questo in pieno centro, in pieno giorno, sotto gli occhi di decine di passanti.

Qualche settimana fa’ un ragazzo di 16 anni del quale viene annunciata la scomparsa, dopo una settimana viene ritrovato morto: a sparargli, con la pistola del padre, era stato un suo amico; i due avevano in sospeso una questione di soldi relativa allo scambio di droga.

Sono solo due semplici esempi, piu’ recenti, ma di casi come questi se ne potrebbero narrare all’infinito purtroppo.

Ora, possibile che in tutti questi eventi, nessuno sapeva, nessuno ha mai visto o sospettato niente?

Premesso che è giusta l’affermazione sostenuta oggi dai piu’ che, niente giustifica un omicidio; però qui il problema non è la conclusione ma l’origine.

Nel caso di specie tutti sapevano che tipo di vita conducesse la ragazza, a quale famiglia apparteneva, come trascorreva le sue giornate e come si guadagnava da vivere; è chiaro che nessun tipo di scelta giustifica l’atto compiuto dal branco, ma non si può certo dire, oggi, che questo tipo di tragedia fosse inaspettata.

Tutti sanno (o quanto meno tutti quelli che vivono a Roma) che tipo di quartiere è San Lorenzo, da che tipo di gente è frequentato, e tutti sanno che chi finisce in certi giri di certo ha sicuramente piu’ probabilità di altri di finire i suoi giorni come è successo a questa povera ragazza, che era sicuramente ingenua e fragile, ma non si pensi che a 16 anni non si abbia la piena capacità di intendere e di volere.

Sinceramente non credo che la ragazza non si fosse resa conto di quanto potesse essere pericolosa la strada che aveva intrapreso; ci vuole coraggio e anche lucidità mentale per architettare un viaggio, l’appuntamento, le scuse da raccontare ecc.

La minore età non può essere sempre la giustificazione di tutti gli errori, anche perché se così fosse allora lo stesso ragionamento dovrebbe valere per tutti i ragazzi che, per un motivo o per un altro, vivono in situazioni di disagio; e invece, apprendiamo dalle cronache, che spesso sono proprio i ragazzi piu’ “svantaggiati” a guadagnare il riscatto.

Oggi è il giorno del funerale della ragazza, tutti piangono sul sagrato e si battono il petto, ma fuori la porta della chiesa ci sono ancora decine e centinaia di Desirèe.

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