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ADOZIONE: I Colori Dell'Arcobaleno

  • Alessia Maria Di Biase
  • 12 lug 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Quando ho incontrato Monica, sarà la passione che ci accomuna per il mondo delle adozioni o la solidarietà tra colleghe, non ha avuto riserve nel raccontare la sua storia; quando inizia a scrivermi è un fiume in piena e va dritta al cuore del problema.

"Parliamoci chiaro, avere un figlio, amarlo, desideralo, crescerlo, educarlo, non è cosa facile fin dall’inizio.

Il travaglio è doloroso, a volte lungo, estenuante, così come il momento del parto e dopo, quando per la prima volta prendi in braccio un esserino di poco più di tre chili, dimentichi immediatamente il dolore fisico provato ed iniziano le gioie ed i dolori veri della maternità.

Io non ho provato i dolori del parto ma quelli dell’attesa di una telefonata, di una partenza di un incontro con i miei figli che non sono nati dalla mia pancia ma da quella di altre due donne che hanno dato la vita ai miei figli e a me la gioia più grande di diventare la loro madre”.

Una storia commovente, di chi ha saputo accettare i propri limiti e accoglierli.

"E così nove anni fa ho preso in braccio per la prima volta un piccolo, agitatissimo e bellissimo cucciolo di due anni e mezzo e qualche mese fa una meravigliosa principessa di dieci anni e mezzo (un po’ più pesante)”.

Il primo incontro, come sempre, è un ricordo indelebile.

"Ci siamo incontrati dall’altra parte del mondo, in Colombia, con il cucciolo nella splendida ciudad blanca di Popayan nel Cauca; con la principessa nella calda e soffocante città di Arauca al confine con il Venezuela.

Due esperienze completamente diverse ma unite dal filo comune dell’amore e dell’accoglienza. Sì perché solo se sai accogliere, accettare e rispettare tuo figlio ed il suo passato puoi pensare di diventare madre e genitore di un bambino che non hai partorito. Non è una passeggiata ma capisci che la tua fatica non è stata vana quando i tuoi figli ti scrivono dei bigliettini per dirti "mamma grazie ti voglio bene, sei la migliore” ....”mamma ti stimiamo e in più ci insegni la retta via e fai di tutto per farci sorridere e farci felici ...ti voglio tanto bene all’infinito”.

A chi la elogia per aver fatto una cosa bella e meritevole Monica prontamente risponde:

"Non abbiamo fatto una cosa bella e non siamo stati molto bravi, come qualcuno ci ha detto, né abbiamo meriti particolari, abbiamo solo desiderato una famiglia e voluto e accolto dei figli che avevano bisogno di una mamma e di un papà e questi sono i nostri figli e lo saranno per sempre”.

Monica oggi vive la sua vita da avvocato e mamma e anche se ha ormai raggiunto la sua meta, continua il suo lungo viaggio nel mondo delle adozioni e ha deciso di dedicare un libro alla sua esperienza intitolato I colori dell’arcobaleno.


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