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SCUOLA: AMORE PER IL SAPERE

  • Alessia Maria Di Biase
  • 14 set 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Anche quest’anno è suonata la campanella per migliaia di studenti e insegnati che si preparano ad affrontare un nuovo, e probabilmente burrascoso, anno scolastico e come ogni nuova partenza c’è sempre un nuovo libretto di istruzioni da imparare.


La scuola cambia, o cerca di cambiare, provando ad adattarsi alle richieste e alle necessità dei ragazzi ma soprattutto dei loro genitori.

Il modello di scuola “classico”, tradizionale, antico dove uno parla e trenta ascoltano, al quale siamo stati abituati fino a qualche anno fa sembra essere ormai demodè e non più apprezzato dalle famiglie che chiedono invece una scuola più dinamica, tecnologia, flessibile con programmi di studio moderni, al passo con i tempi.

C’è chi vorrebbe abolire il greco e il latino in favore delle lingue moderne, chi chiede una formazione più pratica e meno teorica, chi auspica un orario più breve ma intenso e chi una giornata di studio più lunga ma più variegata.


Insomma, le richieste sono vaste e variegate, e per finire a mettere la ciliegina sulla torta c’è poi la tendenza a seguire le mode del momento o a sperimentarne di nuove.

Tra le novità di quest’anno si annoverano una parziale abolizione della mensa, boicottata dal pranzo al sacco e addirittura la scuola senza zaino, con materiale didattico esclusivamente in classe.


Sicuramente il nostro sistema scolastico ha bisogno di una rivisitazione, ma il rischio che si corre quando si vuole a tutti i costi rivoluzionare qualcosa è quello di perdere poi di vista l’obiettivo principale; tutti pensano alla forma che la scuola dovrebbe avere ma pochi si concentrano sulla sostanza, in fin dei conti l’attuale metodo di lavoro, seppur con le sue innumerevoli lacune, ha formato comunque tanti studenti brillanti ed eccellenti.


Ciò significa che una buona scuola è si fatta di strutture moderne, belle, confortevoli e all’avanguardia ma è fatta soprattutto di buoni insegnanti, personale competente e preparato, capace di trasmettere ai ragazzi prima ancora che le nozioni di base, l’amore per il sapere, l’importanza dello studio che tante volte potrebbe sembrare un investimento a perdere visti i riscontri nel mondo del lavoro ma ciò non giustifica una delegittimazione all’apprendimento.


Lo sforzo che facciamo nel trascorrere ore e ore sui libri, a leggere, scrive, sottolineare, memorizzare e interiorizzare gli argomenti, ci porta a sviluppare un’elasticità mentale e una capacità di analisi e di critica che inconsapevolmente applichiamo in tutte le situazioni della nostra vita : quando conosciamo una persona nuova, quando siamo chiamati a fare una scelta, quando dobbiamo a risolvere un problema o esprimere il nostro pensiero.


Tutto quello che diciamo, facciamo e pensiamo è frutto delle conoscenze che acquisiamo nel tempo.


Insegniamo ai ragazzi l’amore per lo studio, prima ancora che l’amore per la scuola.




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