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IL MONDO DOPO OBAMA

  • Alessia Maria DI Biase
  • 14 nov 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Se c’è una cosa che piace delle elezioni presidenziali americane sono le elezioni stesse, le convention straordinarie dei candidati, i super slogan, i discorsi da premio oscar, la partecipazione convinta dei sostenitori.


A ogni discorso, a ogni parola, ciascuno dei contendenti si muove e si atteggia come se fosse già il Presidente, è tutto parte dell’incredibile grandiosità degli americani ancora scossi per la vittoria di un candidato apparentemente inaspettato ma che, tuttavia, loro stessi hanno votato.


Anche volendolo studiare a tavolino, difficilmente si sarebbe potuto trovare un presidente così completamente diverso, per non dire totalmente opposto (nella forma e nella sostanza) a quello attuale.


Apparentemente oggi tutti rimpiangono il Presidente Obama, ma in realtà il voto che molti elettori ha dato non è stato un voto di scelta ma piuttosto un voto di protesa, un messaggio contro la politica di Obama che sarebbe sicuramente proseguita con la Clinton, già poco amata per molti altri motivi.


Barack Obama, quarantaquattresimo Presidente degli Stati Uniti eletto per la prima volta nel 2008 e poi riconfermato nel 2012, è stato il primo Presidente afro-americano, molto apprezzato da una gran parte del paese per la sua linea politica, ma anche e soprattutto per il suo modo diverso di approcciarsi al paese, nel 2009 Obama riceve il premio Nobel per la pace « per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli ».


Accompagnato da Michelle, moglie, madre delle sue due figlie ma soprattutto fedele consigliera e sua prima sostenitrice, in questi otto anni di mandato la coppia è stata un esempio e una guida per tanti Americani, mai uno scandalo, mai una parola fuori posto, un colpo basso o una caduta di stile, i due, nella loro compostezza e fermezza hanno guidato il paese con passione e amore.


Eppure, all’America romantica di Michelle e Barack, se ne contrappone un’altra, quella che non hai mai accettato un presidente nero, quella delusa dalle tante promesse che il presidente aveva annunciato nelle sue campagne elettorali in tema di politica estera e che non ha più realizzato.


Anche l’economia non esce così rafforzata dall’epoca Obama e così questa volta gli Americani non hanno creduto al loro amato Presidente, non si sono lasciati abbindolare ancora una volta dalle sue promesse e tutti quelli che davanti le telecamere e intervistati dai sondaggisti sostenevano Hillary Clinton, nel segreto dell’urna hanno invece optato per un voto diverso, scegliendo un candidato sicuramente meno formale, meno istituzionale, meno attento alla figura delle donne ma probabilmente più concreto.

E ora, che la famiglia Obama si prepara a lasciare la casa bianca, dopo i primi momenti di crisi, il saluto deluso doloroso della Clinton, i mercati pare si siano tranquillizzati, il mondo, volente o nolente, ha accolto il nuovo presidente degli Stati Uniti ma, segretamente ciascuno si domanda dentro di sé come sarà il mondo dopo Obama.


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