TURCHIA: MATRIMONI DI (S)CONVENIENZA
- Alessia Maria Di Biase
- 25 nov 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Mentre l’Italia con foto, slogan e attività di ogni tipo si schiera contro la violenza sulle donne, a pochi passi da casa nostra la Turchia avanza seraficamente una proposta di legge per depenalizzare lo stupro.
In particolare il governo Turco ha proposto di fatto, di depenalizzare la condanna verso coloro che commettevano abusi sessuali su un minore, se gli stessi avrebbero poi sposato la loro vittima.
In poche parole lo Stato ha ben pensato che se il fatto viene “perdonato” dalla vittima ben può essere allo stesso modo perdonato dalla legge.
Una proposta a dir poco agghiacciante che si fa fatica anche solo a leggere sui giornali, figuriamoci sul codice penale.
Che la Turchia fosse lo scempio della democrazia e dell’uguaglianza l’abbiamo sempre saputo, ma che lo mettessero pure per iscritto è sembrato veramente troppo per tutta la comunità internazionale che si è giustamente indignata e mobilitata affinché questa ingiustizia non venisse legalizzata.
E così, il disegno di legge che avrebbe sicuramente incoraggiato gli stupri e incentivato i matrimoni delle spose bambine, attualmente è stato bloccato, tuttavia non si può ancora cantare vittoria poiché il governo Turco ha fatto si marcia indietro ma il primo ministro Binali Yildirim, nella sua ultima conferenza stampa a Istanbul ha dichiarato:
"
Rimanderemo in Commissione il disegno di legge per raggiungere l'ampio consenso chiesto dal presidente e dare tempo ai partiti di opposizione di mettere a punto le loro proposte, poi la Commissione valuterà tutto ed esaminerà gli aspetti. Una soluzione si troverà
" .
Se non abbiamo capito male quindi, la proposta non è stata affatto cancellata, ma è solo in attesa di essere riscritta in altro modo, nell’attesa di pensare come si possa celare un atto così vile e ignobile dietro l’ombra di qualcosa di apparentemente meno evidente, cambiando la forma ma probabilmente non la sostanza.
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