NON si CAMBIA

Se è vero, come è vero, che la gente quando non ne può più cambia, ragionando a contrario rispetto al voto dell’ultimo referendum, potremmo quindi concludere che non è vero che la gente non ne può più, non è vero che il nostro paese non ci piace come non è vero che si vogliono cambiare le cose.

Eppure tutti sappiamo che non è così.

Ma i sostenitori del NO, che tanto hanno voluto difendere la Costituzione così com’è, che vogliono restare a tutti costi attaccati, incollati, quasi imprigionati sulle loro comode poltrone, ora che finalmente sono riusciti a far cadere il governo si guardano attorno smarriti, non sapendo più da che parte andare e con chi.

Governo tecnico, di fine o di scopo, elezioni subito, elezioni dopo e nel frattempo che tra di loro se la cantano e se la suonano, chi si prende la briga di condurre il popolo italiano, il tanto decantato “popolo sovrano”, che poi a bene vedere è sovrano solo quando fa comodo, il popolo che ha espresso in tutti i modi possibili e immaginabili il suo sentimento di rifiuto verso questa politica, il suo dissenso e la sua stanchezza senza però essere mai troppo ascoltato.

Il referendum ha scelto di non voler cambiare l’Italia o di cambiare il governo?

Ognuno, ovviamente, porta l’acqua al suo mulino, cercando di appropriarsi-impropriamente di una fetta virtuale di voti rimarcando che la vittoria del No è stata schiacciante, evidente, e non lascia margine di interpretazione, dimenticando però di dover dividere questo largo mezzo cerchio con tutte le altre coalizioni, mentre il Si, anche se evidentemente ridotto, lascia presumere una preferenza indiscutibile e unica.

E’ chiaro che l’unione fa la forza, il problema è capire quanto e se questa unione durerà.

Insomma non c’è pace per il nostro paese, questo è sicuro, come è sicuro che ormai NON si CAMBIA.