QUELLA NOTTE SONO IO
- Alessia Maria Di BIase
- 19 lug 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Il passato si può scegliere di lasciarselo alle spalle, si può provare a dimenticare, sforzarsi di cancellarlo e ricominciare da capo, ma, ci sarà sempre una linea rossa che divide quella parte della vita che da quel momento chiamiamo “prima” da quella che definiamo “poi”.
Un evento straordinario, un fatto, un giorno, a volte può essere anche un attimo, che ci catapulta dal prima al poi, oppure una notte come è successo ai protagonisti di questo romanzo, cinque ragazzi, che da allora si portano dentro un peso più grande della loro vita, un macigno soffocante. Quella notte erano in gita scolastica, come tutti glii adolescenti nel loro gruppo si sentivano vincenti o per lo meno era quello che volevano far credere agli altri e a loro stessi, senza minimamente pensareche anche gli invincibili possono cadere al tappeto.
I giovani attori di questa storia, hanno provato a insabbiare quella notte nella profondità della loro incoscienza, fino a quando la verità non decide di bussare con prepotenza alle porte della loro “nuova” vita e presentargli il conto da pagare.
Il romanzo di Floris velatamente porta fuori la polvere nascosta sotto il tappeto, senza appesantire né impietosire il lettore, racconta come la leggerezza di un gesto adolescenziale possa portare conseguenze che si trascinano per tutta la vita. Dall’analisi dell’autore emerge come il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta non è sempre così indolore, il carattere che cambia, il senso di inadeguatezza, il bisogno di sentirsi uniti ma allo stesso tempo la voglia di essere indipendenti; emarginare il compagno di classe più debole per sentirsi più forte, pensare che quell’unione durerà tutta la via e scoprire poi, che non andrà oltre l’esame di maturità.
E’ una storia surreale quella raccontata da “Quella notte sono io” eppure , nella sua apparente anormalità e fantasiosa ricostruzione della realtà, le vicende che si susseguono conducono il lettore a una profonda riflessione sulla fragilità delle nuove generazioni, di quanto i fatti di bullismo siano troppo sottovalutati, di come un bel lavoro e una bella casa possano far pensare di essere quello che non siamo.
Pagina dopo pagina, il muro dell’apparenza cade mattoncino dopo mattoncino, superando il buio della menzogna fino a far emergere la luce della verità.
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